"MONICA ASCEDU"
Introduzione all’autrice
«Quando ti chiedo che cosa fai nella vita, non voglio sapere che lavoro fai. Mi interessa sapere quanta bellezza hai vissuto, che cosa ti tiene sveglia la notte, che cosa ti fa sorridere quando nessuno ti guarda.» (Fabrizio Caramagna)-
La raffinata autrice Monica Ascedu fonda la sua pregevole poesia sull’idea che essa, come in generale ogni tipo di arte, possa cogliere l’essenza della bellezza e spargere sul mondo la propria fragranza.
Come chicchi d’incenso, i versi di Monica bruciano d’emozione e meraviglia, tanto riempiendo il suolo e l’aria di un dolce profumo, quanto elevando chi li vede e li sente dalla terra al cielo. La poetessa è colei che ha ancora accesa la fiamma della speranza nel cuore, perché la ha alimentata ogni giorno col fuoco dell’emozione (“La speranza nel cuore”). Spiagge, stelle, occhi, mani... sono i granelli che compongono la spiaggia da cui prendere la propria imbarcazione e solcare sul mare dei sogni, destinazione infinito.
«Camminando sulle stelle
senza sapere dove, come e perché...
Arrivo in spiaggia,
non so quale, son tutte belle...
Prendo la barca dei sogni...
E via...
nel mare dell’immaginazione e della creazione [...]
Un viaggio infinito dentro e fuori di me,
dove tutto prende forma,
trova la strada per arrivare a toccare il cielo...
Qui posso vedere senza aprire gli occhi,
posso sentire anime meravigliose senza parlare,
posso abbracciare cuori senza le mani,
posso baciare l’anima di chi amo ovunque egli sia [...]
Senti ciò che hai dentro...
è la vita che pulsa e vuole volare fuori... » (“Sognare”)
Il pensiero di Monica, dunque, va alla propria esistenza, volgendo lo sguardo indietro al cammino percorso. Si delineano, così, i volti delle persone “care” che lo hanno reso “bello”, sia ieri, che oggi, come la mamma (“Mamma Milvia”), il fratello (“Luca un angelo in cielo”), l’amore di sempre (“A te che sei il tempo dell’amore”). Prima di continuare il viaggio, allora, la poetessa issa il proprio stendardo con il motto della vita e dell’arte: “Abbandonati all’amore”. L’unica bussola da seguire è quella del cuore.
«Abbandonati all’amore...
È così scopri il mondo,
scopri la tua profondità,
scopri la tua vera identità,
scopri i tuoi desideri,
scopri le tue fragilità,
scopri le tue paure,
si paura di perdere
“Il volare a occhi chiusi”
mano nella mano,
di incontrare il proprio “io”
in ogni viaggio alla scoperta dell’anima,
dell’emozione del battito del cuore [...].
Amare è perdersi e ritrovarsi [...]
Se cerchi di scappare [...].
Eppure è l’unico luogo dove stare [...].
Abbandonati all’amore...
Il coraggio lo trovi dentro di te...
Io l’ho trovato con te amore mio.» (“Per amare ci vuole coraggio”)
TRATTO DALLA COLLANA ISOLE 52
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